giovedì 27 novembre 2014

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domenica 6 luglio 2014

Il cammino per cambiare la propria vita (4° parte)

Noi e l'ambiente

Tutti gli organismi viventi si adattano al loro ambiente.

Anche gli esseri umani si comportano in modo diverso in ambienti diversi: vediamo come alcune persone si comportano in un modo con i loro familiari e in un modo completamente differente nel contesto lavorativo.

A molti piace viaggiare. Se ci pensiamo bene, un viaggio ci può affascinare non solo perché ci conduce in un  ambiente completamente differente dal nostro, ma anche perché ci mette in contatto con nuove culture e con persone nuove. 

così facendo scopriamo nuovi aspetti di noi stessi.

martedì 1 luglio 2014

La volontà in cammino

Di certo nella vita ci sara’ capitato di incontrare delle persone dotate di padronanza di se’, in grado di dirigere e ridirigere la loro esistenza anche nelle situazioni più difficili.

Sono persone che possiedono come un faro interiore che le rende capaci di navigare anche in condizioni avverse.

Sono persone che hanno sviluppato negli anni una funzione psicologica fondamentale per il benessere psicologico e la realizzazione della propria vita: la volontà.

lunedì 23 giugno 2014

Il cammino per cambiare la propria vita (3° parte)

Nella precedente puntata, si era detto come l’esperienza emotiva e non l’imporre a se stessi delle regole oppure il solo e semplice auto convincimento, diano la forza per cambiare.

E’ poi esperienza comune il fatto che il vero nemico del cambiamento sia il tornare indietro, il ricadere nei nostri vecchi schemi di pensare e di agire. Allora come fare?

Per prima cosa, occorre fissarsi un obiettivo (possiamo scriverlo o registrarlo ad alta voce). In secondo luogo, occorre, non solo fissarsi un obiettivo, ma ancorare questo obiettivo a una spinta emotiva come si e’ gia’ detto. Facendo un ulteriore passo avanti pero’ occorre anche divenire capaci di sperimentare in qualche modo  la propria competenza ed efficacia nel fare le cose. Su quest’ultimo punto il cammino puo’ darci molto perche’ ad ogni tappa diventiamo più competenti ed efficaci.

lunedì 16 giugno 2014

Cammino a Santiago e Pratica Spirituale

Da un certo punto di vista, e per molte persone, un pellegrinaggio a piedi a Santiago rappresenta una pratica spirituale, come lo possono essere la meditazione, la preghiera, le genuflessioni, la ripetizione di mantra. Una pratica spirituale, riguarda la dimensione spirituale dell'uomo, e non è necessariamente legata ad un culto religioso.
Le pratiche spirituali protratte nel tempo sono in grado di modificare la personalità, anche in modo durevole. Infatti i riscontri di coloro che hanno vissuto intense esperienze spirituali, permettono di asserire che viene modificata la modalità di concepire il mondo, instaurando in chi le ha vissute un maggior senso di benessere, calma, pace.

sabato 14 giugno 2014

Il cammino per cambiare la propria vita (2º. parte)

Nella prima parte abbiamo visto come per innescare il processo del cambiamento non sono sufficienti le buone intenzioni e nemmeno i validi ragionamenti. Abbiamo concluso dicendo che per cambiare qualcosa di noi e delle nostre vite occorre associare al processo una spinta emotiva duratura, ancorare il cambiamento alle emozioni.

Ma cosa sono le emozioni? Quali sono? Come riconoscerle? Le emozioni sono manifestazioni che appartengono alla sfera affettiva dell’uomo. Esse sono una risposta di breve durata del nostro corpo a stimoli interni ed esterni, che possono essere utili o pericolosi per la nostra sopravvivenza. Ad esempio l’emozione della paura davanti al pericolo ci prepara ad attaccare o a fuggire dal pericolo. 

venerdì 13 giugno 2014

Simbologia dei Cammini Sacri


I simboli parlano direttamente all'inconscio dell'uomo attraverso vie non razionali.
Ecco qualche simbolo sperimentabile nel cammino:
  • il cielo (immaterialità,  assenza di limiti);
  • l’aria (freschezza, purezza);
  • il fiume (abbandono allo scorrere del tempo, al lasciarsi cambiare e plasmare da una forza più grande e più potente);
  • il sole (vitalità, luminosità, calore, benessere profondo, ciclo di vita);
  • la campagna (potenzialità, crescita, nutrimento);
  • la fonte d’acqua (ristoro, rigenerazione, purifica-zione da frustrazioni e preoccupazioni,  rinno-vamento);
  • il faro o le luci che indicano la direzione (punti fermi ai quali aggrapparsi che danno  stabilità e direzione);
  • l’albero (radicamento, totalità, maestà)


lunedì 9 giugno 2014

Viaggio spirituale e pellegrinaggi

Nei tempi, il pellegrinaggio è divenuto un metodo per accedere alla dimensione spirituale dell’uomo, vale a dire, alla componente non mortale, quella che può crescere ed evolvere e che può condurre l’individuo a scoprire il senso della vita.
Nella vita comune, un uomo può farsi un’idea dello spirito, ma probabilmente se la farà in senso negativo, in altre parole, si renderà conto che gli manca qualcosa, e questo qualcosa è lo spirito. Tale consapevolezza è spesso raggiunta negli inevitabili momenti di crisi che dovrà superare, oppure quando qualche circostanza della vita gli farà sperimentare la caduta e i suoi inevitabili limiti.
Il pellegrinaggio presso una meta significativa è uno strumento che da sempre può fungere da iniziazione, ovvero da introduzione alla ricerca di senso profondo nella propria vita.
Durante il pellegrinaggio, si fa l’esperienza della perdita del controllo della propria vita: ci si lascia andare intenzionalmente all'insicurezza, la quale implica la possibilità della perdita e, in ultima istanza, anche della morte. Grazie all'esperienza ricercata di insicurezza si toglie un po’ di controllo all'Io, che sappiamo desiderare la sicurezza e proteggersi dall'angoscia mediante i meccanismi di difesa.
La perdita ricercata del controllo che si realizza nell'esperienza del pellegrinaggio a piedi porta nella direzione dello spirito e del mistero liberandoci dai lacci dell’Io che intrappola la vita nell'illusione del controllo a oltranza. Perdita di controllo significa anche, inizialmente, disorientamento e confusione, che sono essenziali perché possa avvenire un mutamento durevole di prospettiva . Infatti spesso è proprio il disorientamento iniziale del pellegrino che percorre i primi passi, a permettere il mutamento di prospettiva. Egli, si trova a dover pensare e vedere le cose diversamente. Anche il tempo scorre diversamente rispetto alla vita di tutti i giorni: questo per alcuni può rappresentare un trauma, uno shock.
Alla fine però se si verifica una condizione di sufficiente disorientamento, allora può avvenire la trasformazione che permette al pellegrino di guardare oltre.
(Psicologia dei cammini Sacri, p.53-54)

venerdì 6 giugno 2014

Il cammino per cambiare la propria vita (1º. parte)

Vuoi  cambiare qualcosa nella tua vita?
Quando lo stato in cui ci troviamo a vivere non ci soddisfa, ovviamente tutti desideriamo fare qualcosa per cambiarlo. Puo' accadere poi che non solo vogliamo cambiare qualcosa dentro o fuori di noi, ma che riusciamo anche ad immaginarci la nuova situazione, il nuovo contesto.

Il primo punto importante per cambiare e’ comprendere che per prima cosa dobbiamo cambiare qualcosa in noi stessi. Non nego che, a volte, per agevolare il cambiamento occorre cominciare modificando le condizioni esterne. In generale pero’, prima di tutto, dobbiamo cambiare qualcosa in noi: se non facciamo cosi’, qualsiasi buon proposito finirà’ in una ricaduta nelle vecchie modalità’ di vita.
Ma esattamente cosa dobbiamo cambiare? Tutti abbiamo almeno una volta nella vita abbiamo deciso dentro di noi di cambiare… magari abbiamo anche modificato qualche cosa per davvero…ma l’esperienza comune e’ di essere ricaduti, dopo breve tempo, nel modo di vivere di prima. Le buone intenzioni, i buoni ragionamenti servono a poco se non ricevono supporto.

Molte volte, ma non sempre, la parte più facile del processo di cambiamento consiste nell'avviare il processo. Per avviare un cambiamento basta un ragionamento, una intenzione, talora una ispirazione... Ma la vera sfida è sostenere  il cambiamento che desideriamo. Per sostenerlo occorre di  più. Qual’e’ la chiave per sostenere un processo di cambiamento? Perché’ non basta dirselo, desiderarlo e neanche genericamente volerlo.

La chiave per cambiare consiste nel disporre di una forza emotiva potente al servizio del cambiamento desiderato. Forza che ci sosterrà’ ed eviterà’ le ricadute quando mancheranno le forze “di testa e di cuore”, le buone intenzioni, quelle che gli psicologi chiamano “cognitive”,.

Quindi sintetizzando: vuoi cambiare? E’ necessario che associ al processo di cambiamento una spinta emotiva duratura.

Come puo' essere utile il cammino in ciò? Il cammino e’ una scuola di emozioni. Sul cammino vivrai naturalmente molte più emozioni di quante normalmente vivi nella tua vita di tutti giorni.

Ma cosa sono le emozioni? Quali sono? E come riconoscerle? …Nel prossimo post.

Cammini Sacri

mercoledì 4 giugno 2014

Cammini a piedi e Benessere

Compiere un cammino a piedi consente di raggiungere uno stato di benessere.
Secondo Seligman (2011) vi sono cinque elementi che contribuiscono al benessere:
1. Emozione Positiva
2. Coinvolgimento
3. Significato
4. Realizzazione
5. Relazioni Positive

L’emozione positiva ha a che fare con la vita piacevole e, in sè, contiene una forte componente di natura soggettiva
Il coinvolgimento ha a che fare con la vita piena, 
Il significato riguarda l’adesione a una realtà superiore e sacra.
La realizzazione (o la riuscita) riguarda il raggiungimento di uno scopo o di un obiettivo.
Le relazioni positive sono le relazioni condotte con gentilezza.

(segue nel prossimo post)

martedì 3 giugno 2014

Disorientamento e ricerca spirituale in cammino

La perdita ricercata del controllo che si realizza nell’esperienza del pellegrinaggio a piedi porta nella direzione dello spirito e del mistero liberandoci dai lacci dell’Io che intrappola la vita nell’illusione del controllo a oltranza. Perdita di controllo significa anche, inizialmente, disorientamento e confusione, che sono essenziali perchè possa avvenire un mutamento durevole di prospettiva[1]. Infatti spesso è proprio il disorientamento iniziale del pellegrino che percorre i primi passi, a permettere il mutamento di prospettiva. Egli, banalmente, si trova a dover pensare e vedere le cose diversamente. Anche il tempo scorre diversamente rispetto alla vita di tutti i giorni: questo per alcuni può rappresentare un trauma, uno shock.



[1] Pearson, 1991, p.50

La partenza per un cammino

La partenza rappresenta il momento del distacco, l’inizio dell’avventura, il solco tracciato tra la vecchia esistenza e la nuova prospettiva di vita.

venerdì 30 maggio 2014

Gioia e Gratitudine

La gioia è associata a stati in cui è presente la gratitudine, cioè uno stato in cui le persone tendono a essere non degli avversari in concorrenza con gli altri, ma degli amici.

martedì 27 maggio 2014

Iniziazione e senso profondo della vita

 Il pellegrinaggio presso una meta significativa è uno strumento che da sempre può fungere da iniziazione, ovvero da introduzione alla ricerca di senso profondo nella propria vita. 

lunedì 26 maggio 2014

Un disperato bisogno di libertà

Le persone che hanno consumato tutta la loro vita all’ interno della stessa struttura sociale, avvicinandosi alla vecchiaia, spesso avvertono un bisogno disperato di libertà.
Il cammino sacro risponde a questo bisgno di libertà. 
Allora bisogna partire, ma non sempre è così facile. Alla partenza si contrappone la sicurezza e la disciplina della struttura sociale di sempre, che ricordiamolo, fornisce anche protezione.

domenica 25 maggio 2014

Paradossi del Cammino: stanchezza fisica --> benessere profondo

Con il tempo, il pellegrino impara che spesso la stanchezza fisica si accompagna a stati di serenità mentale e di benessere profondo.

venerdì 23 maggio 2014

Emozioni tipiche dei pellegrini: l'entusiasmo

L’emozione dell’entusiasmo presuppone vivo interesse per qualcosa, una sorta di energia
che sospinge l’uomo ad agire. Nel caso del pellegrino a piedi la spinta riguarda il mettersi in cammino, il partire. Cosa si prova? Più forza, più energia, più desiderio, più motivazione


Pellegrinaggi e Ricerca Spirituale

  • Il pellegrinaggio è una pratica di tipo religioso che si fonda su determinate credenze di natura religiosa e aiuta ad avvicinarsi e a vivere esperienze spirituali.
  • Pellegrino è colui che viaggia spinto da motivazioni di ordine spirituale
  • Il protagonista del pellegrinaggio è l’uomo che cerca la sua strada o meglio che cerca se stesso lungo la via. Questa caratteristica rende il pellegrinaggio un fenomeno umano universale, trasversale nel tempo, per culture e religioni, che risale agli albori dell’esperienza umana e che ha a che fare con la dimensione sacra dell’uomo, cioè con lo spazio di collegamento tra l’uomo e la dimensione del Divino. 
  • La spinta a farsi pellegrini si basa sulle credenze e, in particolare, sulla credenza che il divino possa essere incontrato in luoghi particolari
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giovedì 22 maggio 2014

Il Sacro

Qualche suggestione.....
  • Il concetto di religione si basa sull'esperienza del sacro, ovvero sull'esperienza dell’uomo che si pone in relazione con il mistero di ciò che è percepito, ma razionalmente inconoscibile.
  • L’uomo vive la propria religiosità e la dimensione del sacro attraverso tre modalità: credenze, pratiche e comportamenti rituali, esperienze spirituali. 
  • Le esperienze spirituali e mistiche permettono di raggiungere stati di coscienza modificati e, se ripetute nel tempo, variare i tratti di personalità
  • La pratica di esperienze spirituali e mistiche tocca nel profondo la dimensione affettiva ed emotiva dell’uomo. 
Visualizza il contributo completo in pdf.